• Nem Talált Eredményt

Belgrád, 1686. október 30

In document L. F. Marsigli és kortársai (Pldal 177-180)

Archivio di Stato di Napoli. Museo. Miscellanea di scritture. Stanza 147. Numero busta 99 B 146., f. 13.

Caraffa tájékoztatja Maurocordatót, hogy november 30-i levelét megkapta, és közli, hogy a nagyvezér igazságtalanul vádolja őt, de ő minden vádpontra meg tud felelni, s nem érzi magát hibásnak ab-ban, hogy folyik a háborúskodás. Mindazonáltal sajnálatát fejezi ki, hogy nem találták meg a békekötéshez szükséges eszközöket. Kéri továbbá, hogy próbálja kiszabadítani a nagyvezér fogságából barát-ját, Santinit és az igazságtalanul fogva tartott Mahmud agát. Ráadá-sul még az átkozott Thökölyt is elküldhetné vele, aki minden bajnak okozója.

Molto Ill(ustr)e Sig(nor)e Oss(ervantissim)o

Ho ricevuto la sua lettera di Belgrado a 30 del passato Novembre data, ed intesone, di quanto si contro di me immeritamente lamenti l’Ecc(ellentissi)mo Suo Sig(nor)e Gran Visire; ma si come ad esso, distesam(en)te a tutti i suoi Capi-toli scrittimi, con buon fondamento rispondo, così mi rimetto alla copia gionta della med(esi)ma e son sicuro, che dalla prudenza d’ogni huomo savo non che di V(ostra) S(erenissima) restarò pienam(en)te discolpato di quanto mi s’era inde-bitamente addossato, restando rispondere avanti il trono di Dio della Pace ma-lam(en)te rotta, della Guerra in propria difesa intrapresa, ed inseguita, com’anco del sangue già sparso ed inanzi ancora spargendo, a che pare ne veram(en)te pentirsi della già rotta, né per ritrovarla applicha a mezzi giusti e dovuti, come V(ostra) S(erenissima) potrà veder il tutto alla copia sud(et)ta quale prego voler conservar il concetto, fattosi dell’ingenuità del mio animo, al quale la realtà delle mie azzioni sarà sempre conforme, ed io resto.

P.S. Ho aviso ritrovarsi Priggione un tal Santini appo il S. Gran Vizir, et essen-do il sudetto Santini mio amico, V(ostra) S(erenissima) mi obbligherebbe molto,

se lo facesse liberare, e farlo capitare qua da me. Spero dunque dalla sua innata cortesia, che non solo mi farà questo favore, mà’nche lo manderà accompagnato in quell’Infame del Tekeli, unica causa di tante rovine. Li raccomando ancora il Mahmud Agà, havendolo fatto porre in prigione innocentemente il S(erenissimo) Gran Visire.

8.5. Caraffa olasz nyelvű jelentése a császárnak. 1686. október 30.

Archivio di Stato di Napoli. Museo. Miscellanea di scritture. Stanza 147. Numero busta 99 B 146., f. 11–12.

Caraffa jelenti a császárnak, hogy a nagyvezér korábban elküldte hozzá Mahmud agát. A váradi pasán keresztül megérkezett Meh-med aga, aki levelet hozott egyrészt Maurocordatótól (amit csatol), másrészt a nagyvezértől. A Caraffának írott levélben arra tesznek panaszt, hogy nem engedte Mahmud agát a császárhoz menni és hogy nem hisz annak, amit az aga szóban elmondott neki, ezért írás-ban kéri Caraffa válaszát. A mostani agának nincs meghatalmazása, s szóban semmit sem akar hallani, hanem írást kér, amit elvihet a nagyvezérhez, ráadásul sürgősen. Caraffa véleménye szerint a törö-kök valóban békét akarnak kötni. De mivel a szó elszáll, az írás meg-marad, s nem szeretne hibát elkövetni, kéri a császárt, hogy gyorsan írjon, hogy ő milyen választ adhat Maurocordatónak és a nagyvezér-nek a következő kérdésekre, aki amúgy szeretne a Bádeni Lajosnak küldött levelére is választ kapni: miért nem engedte Mahmud agát a császárhoz; van-e felhatalmazása a tárgyalások lefolytatására; miért tartotta fel a küldöncöt; kell-e írásban keresnie Thökölyt, ha egyszer nem hittek annak, amit Mahmud aga szóban elmondott.

Sacra, Ces(are)a e Real M(aest)à

V(ostra) M(aes)tà si degnerà clementem(en)te rivendicarsi come con ogni hu-miltà li rappresentai, che fu da me Mahmud Agà speditomi dal Gran Visire, et il discorso hebbi emesso. Hor da quel tempo non ho havuto più altra nuova del sud(et)to Agà. Ma giorni sono scrisse il Bassà di Varadino, che era ivi capitato Mehemet Agà con l(ette)re del Gran Visire à me dirette. E mi pregava li doves-si mandare un passo, e convoglio, acciò potesse doves-sicuram(en)te venir da me, et raccondocelo mandato. Capitò e mi presentò l’inclusa l(ette)ra del Gran Visire con la tradotione in latino, et anche uno dell’interprete Alessandro Maurocor-dato, quale trasmetto in originale humilm(en)te alla M(aestà) V(ostra)e da esse si degnerà benignam(en)te vedrà si lamentano.

1.che non habbia fatto passare alla sua Corte Mahmud Agà, e

2.non l’habbia disposto quella volta dandomi ad intendere nella sua l(ette)ra come V(ostra) M(aestà) vedrà quasi che non crede à quello, li hà riferito Mahmud Agà in mio nome, e perciò vuole li scriva la mia intentione. E quest’inviato non ha plenipotenza ne vuol sentir cosa alcuna a bocca, dice non sapere la volontà del Gran Visire. [oldalt: Soggiongendomi non devo dubitare desiderino la pace: poi-chè non vi è essempio che la potenza ottomana si sia humiliata a cercarla; o non haverebbono mandato di nuovo se non la volessero] Ma che cose vederò dalla sua l(ette)ra pertanto mi prega a darla risposta in scritto, si che mi vedo inhabilitato di poterli proporre cos’alcuna come da me senza impegno della M(aestà) V(ostra) Ces(are)a ne meno farmi confidente con esso: anzi mi ha esposto a vederlo subito sbrigare, havendo ordine del Gran Visire di ritornar da lui fra due N(ovemb)re.

Havendo dunque considerato esser quest’ un’affare d’un’importanza tanto delicato, ho stimato bene risponderli, che se bene V(ostra) M(aestà) Ces(are)a mi haveva clementemente dato il commando in queste parti: con tutto ciò la mia obbligat(io)ne vedeva, quando mi si presentavano simili cose di chiamar da me li G(ene)rali, per sentir il lor parere: per il che l’escitavo a trattenersi sin tanto fossero venuti i sud(ddett)i G(ene)rali p(er) conferir con essi. Questo l’ho fatto p(er) haver tempo di spedire alla M(aestà) V(ostra) un espresso e sentire i suoi Ces(are)i Commandi come devo regolarmi: p(er) tanto la supplico humilmente a rispedirlo presto, et a degnarsi di far riflessione,

1.o) Al punto che dice di voler haver la risposta della sua l(ette)ra mandata al March(es)e di Baden.

2.o) Che devo sol risponderli nel non haver permesso quella volta, che Mah-mud Agà passasse alla sua Ces(are)a Corte.

3.o) Sul punto, che vuol sapere se V(ostra) M(aestà) mi ha dato facoltà di trattar con esso e Lei deve mandare ablegati con plenipotenza di trattare.

4.o) Che scusa devo adurre p(er) haver trattenuto quest’ablegato.

5.o) Se devo in scritto cercar il Tekeli, mentre dicono non han creduto a quel, le ha detto il Mahmud Agà.

[Oldalt: E V(ostra) M(aestà) mi creda, che questa saria un gran colpo haver quest’huomo: mentre secco non rimani che quest’hungari hanno la speranza di lui come gl’hebrei nel Messia]

Il mio humilis(si)mo parere sarebbe, che la M(aestà) V(ostra) si degnasse clementem(en)te mandarmi il concetto della l(ette)ra devo mandare in rispos-ta al Visire, et anche quella l’interprete Maurocordato sud(ett)o perché essendo un’affare si grande et ’littera manent’, non vorrei incorrere in qualch’errore.

Resti V(ostra) M(aestà) Ces(are)a informata, che de prigg(ionie)ri, et perciò ho stimato bene scriver l’annessa in Alemano, quale V(ostra) M(aestà) comman-derà, la potrà mandare al Convegno di Guerra poiché non è possibile che uno

o l’altro (?) esser da me li sud(dett)i Turchi. Con che pregando S(ua) Divina M(aestà) per la conservatione longa serie d’anni della M(aestà) V(ostra)

Resto a piedi

8.6. Alessandro Maurocordato olasz nyelvű levele Caraffához.

In document L. F. Marsigli és kortársai (Pldal 177-180)