• Nem Talált Eredményt

Le neve sono state tanto grandi et sono, che hanno retardato molto le disegni de Su' Altezza, et ancho il no fare

In document P. ALFONSI CARRILLII S. J. (Pldal 159-200)

108 64. írat [1594 decz 17.

Ii imperiale nulla, per la quale causa grandissimo numero de Turchi et Tartari si sono fermate a i confini de Transylvania.

9. 11 gran chan de Tartari1 che he in Temesvár faceba grandé Offerte a Su' Altezza per attirarlo al Turco, ma non pö fare nulla, essendo la costanza de Su' Altezza la che debe essere in un prencipe christiano.

10. In ogni lettera de molte che ho recebuto da cinche giorni in qua Su' Altezza con i Sr i senatori insta molto per il agiuto de quatrini necessarissimo per le molte et continue expese, non essendosi mai mandato che una volta 15 m. fíorini.

Veramente passano tanti mesi ne le quali loro trabagliano et expendono tanto, seria conveniente non diferire et in maniera che se supplisca il passato; che veramente se Sua St a ha-besi in quelle bände mandato quello che qua, o bona parte de quello, se vederiano altri frutti. Dio nostro Signore drize ogni cosa con quel frutto che N. Sr e et V. S. Illma desiderano.

Di Praga, 17 di Janaro 1595.

Külczime: AI Sr e [Cinthio] Aldobrandini [cardjinale Roma.

(Mindvégig sajátkezűleg írt eredetije a római vatikáni levéltár «Particolari»

IV. kötete 6. sz. a.)

7 0 .

Prága, 1595 jamiárins 24.

Carrillo, Aldobrandini Cinzio b. államtitkárnak.

La di V. S. Illma et Rm a di 31 de Decembre mi fu resa a 20 di Jenaro, et non posso dire, che non mi rincresca molto, non essendo piü presta la venuta di Mre de Cervia;

et tardando tanto me ne rallegrava non poco, se fusse man-dato inanzi una volta qualche agiuto, essendo che seguitano in Transylvania tutto il hiberno facendo non piciole espese;

ma me ne consolo essendo piü che certo de la voluntá di N. Sre et di V. S. Illma quanto a questo.

A 18 di Janore, dopo 1' audienza publica, se diete prin-cipio a le congregatione dil accordo, ragonandoci in palazzo de Sua Maestá. Sono sedeci persone in questa

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1 Neve : Alipe Khazi Geráj. 35

1595 febr. 1 2 . ] 73. írat 109 anco per mediatore da Sua Maestä, come mediatore de Sua Altezza; il ambasciatore di Hespagna 3 mediatore de la casa de Austria; il Sre Trauthson4 per parte del imperatore, in quanto imperatore; sei conseglieri Hungari de la medesima parte come re de Hungaria, cioé Mre di Jaurino,5 Mre Bazi-ense,R il Sr e bano di Croatia,7 il Sre Palfi,8 il Sr e Simon For-gach,9 et il Sr e Joanne Jó personal-presenza de Sua Maestä;10

per parte de Su' Altezza sei altri, cioé il Sr e Bochkai con li quattro adionti et io;1 1 oltra questi doi secretarii, il uno del regno di Hungaria, et il altro imperiale. Proposte da noi in quella prima congregatione decidotto conditione furono exami-nate, et il giorno seguente inanti disnar si accordorono in tredeci conditione, cioé ne la 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 15. 16. 17 et 18, restando la controversia in circa la 1. 2. 13. et 14, con qualche cosa che volevano li Hungari simile da Su' Altezza, a quel che Su' Altezza dumandava da Sua Maestä ne la 12. De la qual controversia se sono tenute piü volte congregationi, et dato resposta in scritto,12 sin a la congregatione finita questa mat-tina, ne la qual restano giä quasi stabilite tutte cose, et fatto il accordo, essendosene contentata la parte de Sua Maestä, che la Transylvania con le adherente provincie reste confir-mata in pacifica et iusto dominio de principe liberó a Su' Altezza et a tutti soi figlioli et posted maschi, senza reco-gnoscere nissuna sorte de feudo da Sua Maestä, ma che mancando descendenti maschi, torneno quelle provincie a la corona de Hungaria, con obligatione perö che il rei non

2 Vagyis Speciano Czézár cremonai püspök.

3 Don Guillen di San Clemente.

4 Trauthson Pál Sixtus, comes in Falkenstein, titkos tanácsos és udvari fomarsall; írva rossz hallással így : Trausen.

6 Kuthassi János győri püspök, esztergomi vál érsek és magyar-országi kanczellár.

0 Szuhay István váczi püspök.

7 Erdődy T a m á s gróf, 1584 óta horvátországi bán.

8 Vagyis Pálffy Miklós főispán és dunántúli főkapitány.

9 Ekkor pohárnoki méltósága volt.

10 Királyi személynök, ki az erdélyi viszonyokat jól ismerte.

11 Neveiket lásd az 81. írat jegyzetében.

12 A magyarországi tanácsosok véleményét (melynek czíme : Respon-siones dominorum consiliariorum Hungarorum ad dominorum Transylva-l o r u m repTransylva-licationem die 25. Januarii 1595 obTransylva-latam) kiadta gr. Kemény József az Uj Magyar Muzeum 1854. évf. id. II. k. 315—318. 1.

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faccia gobernatore de quelle provintie ad altro, che a uno de li stati di Transylvania, et de non alterare le lege, costume et privilegii. Resta, questo accordato, solo la difficultä de che tutte le conditione seano iurate da Sua Maestä, et loro vor-riano che de parte de Transylvania siano iurate, ma de parte de Sua Maestä solo confirmate ver bo Caesareo ac regio, et bona fide, subscriptione Caesaris ac sigillo. Ma li Transyl-vani in nissuna maniera vogliono remettere il iuramento. Credo che dumane se accordaranno, che iure Sua Maestä in scritto.

Resta anco il capo De acquirendis bello, nel qual se contenta Su' Altezza de in quelli recognoscer feudo, si seranno beni olim de la corona de Hungaria. La parte imperiale prima non voleva cedere a niente, adesso voglono che solamente excipiantur peculium, quod olim fuit pro mensa regis, et bona quae spectabant ad dignitates ecclesiasticas; ma du-mane si vederä de accordare queste et senza dubio seremo de accordo con un' allegrezza universale de tutta questa corte et de tutta la christianitä. Sento veramente tant' allegrezza de questa opera veramente de Dio et de Sua St á che non posso contener le lagrime de contento. Et veggo giä che con no manco contento mio, potrö finito questo retirarmene a un cantone a fare poenitenza de miei peccati, et pregare a Dio conserve et mantenga quello che se ha fatto, etc

De Praga, 24 di Janaro 1595.

Dumandorono i prelati Hungari la restitutione de li vesco-vati de Transylvania, ma non he tempo de fare questo, segondo che ha visto Mre nuntio, ma non se perderä la occa-sione al suo tempo con la gratia de Dio.

Lettere habiamo del vice-capitano di Varadino de 10 dil presente, ne le quale racconta doi belle uscite fatte da quei soldati a damno de Turchi, i quali se fussero chusi retenuti da i Caesariani come da Transylvani, sarebbe assai meglio per i christiani.

La copia de tutti li acti de le congregationi al suo tempo le daro a Mre nuntio, a cio le mande a N. Signore.

Külczime: AI Sr e [Cinthio] Aldobrandino cardinale Roma.

(Mindvégig sajátkezüleg írt eredetije a római vatikáni levéltár « Particolari»

IV. kötete 7. sz. a.)

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1595 febr. 12.] 73. írat 111

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Prága, 1595 januárius 31.

Carrillo, A l d o b r a n d i n i Cinzio b. á l l a m t i t k á r n a k .

1. A 27 di Genaro mi fu resa la che V. S. Illma mi scrisse a 7 di lo stessso mese, de la quale intese non essere ancho partito Mre Viceconte. Venera veramente molto tarde, prin-cipalemente revocandose al suo arribo 1' agiuto de quatrini, molto tempo giä expettato, essendo che a 29 del presente Su' Altezza me ne seribe con lettere de i 14 di Genaro, che veramente he consumato da le continue expese per volere guadagnare questo tempo del hiberno.

2. Ne le medesime lettere me avisa Su' Altezza il effetto desiderato che Ii soldati soi per questo mandati fecero in Moldavia amazzando i Turchi, i quali erano in quella pro-vincia facendo che Aaron se ne contentasse de ciö al' stessa maniera che prima feci Su' Altezza con quel altro principe de Valachia o Transalpina, tentando ancho de piglare le fortezze a li confini, a le quale perö i Turchi per il Mare negro potranno dare grosso soccorso, per la qual causa la impresa he tanto piü difficile. Et perché tanto la Transalpina, quanto la Moldavia se ne potriano voltare facilmente, Su' Altezza per assecurarsene piü di quelle, he sforzato a man-tenire, come mantiene i soi soldati in ambedue provincie, piglando sotto colore di honorare al suo servitio in Tran-sylvania, ai figlioli di quei boieri o Segnori de ambedue pro-vincie, essendosene giä partito Su' Altezza a li confini de tutte doe Valachie, a una citta ciamata Corona per potere de quel luogo vicino meglio veglare et provedere a quelle provincie.

3. F[a] anco Su' Altezza che soi soldati vegleno verso le parte del Danubio, essendose sapputo, che gran numero de Tartari si son partiti dalle parti de Temesvár et passato il Danubio agiazzato con disegno di repassarlo in Valachia sotto colore de ritornarsene alle case loro; ma dubitandose Su' Altezza che con la comoditä del agiazzato Danubio non ten-tino qualche cosa insieme con Turchi a danni de quelle pro-vincie, havea Su' Altezza alhora spedito ancho nova gente.

112 64. í r a t [1594 decz 17.

4. Con il stesso corriero Su' Altezza me ne da aviso, de un Sr e abbate mandato a lei de Polonia1 per trattare in nome di V. S. et del re le cose dil Sre cardinale Bathori, strin-gendo particolaremente a ehe Su' Altezza remettesse la causa sua ne la S di N. Sr eet con questa dumanda facendo otto altre domande, le quale perö Su' Altezza non 1' explica ne le soe lettere, ma dice non habere potuto credere che siano dumande né da Sua S, né dal re, ma de lo stesso Sre car-dinale ; et che perciő udi molto mai volontieri la detta materia, non dandogli nissuna certa né bona resposta, vedendo essere questo et cont[r]o il suo honore et contra iura sni regni, ove le cause de Su' Altezza con i soi vassalli come erano loro, se debono terminare. Et questa he causa giä terminata et adgiudicata publicamente, non essendo iusto reboccare in dubio la sua iustitia segondo le ordine del regno approbata, maximé non potendose accordare questo senza evidente pericolo de Su' Altezza et de soi, ma che con tutto ciö Su' Altezza se ne offe-risce a Sua St á per figliolo obedientissimo, habendo de queste cose mandato lettere costä per la via piü breve de Vienna.

Illm0 Sre, de questa materia ho scritto doe o tre volte et adesso con la occasione che me ne da Su' Altezza repeto, che io resto nella stessa opinione da me prima explicata, cioé non potersene fare questo accomodamento, senza desaccomo-dare il bon prencipe et a tutti suoi fideli, et senza grandis-simo periculo da tutti. Diano li altri quante parole bone et promesse vorrano, io per la notitia che ho et de tut te le due parte et de lo stato de la provincia, non posso dire, che in Transylvania se ne possano assegurare. Ove me ne scribeno altri essere tutti tanto ben disposti contra il Turco sotto Su' Altezza, che non se ne possa desiderare megliore dispositione, la quale Dio sa come seria conservata entrando questi altri tanto offesi del principe, in sorté che da una parte non se ne poträ mai fidare de la altra; il che giudicano ancho questo Sr e ambasciatore, al quale fu scritto 1' [ijstesso, et lui et li

1 Uchanski Arnulf suleiowi apát volt, kiről Heltai Gáspár kolozsvári sáfár 1595-iki számadáskönyvében ezt a följegyzést találjuk: 22. Januarii.

Érkezék el R. Arnolphus abbas Olivensis (!) cum comitatu suo et fratribus duobus . . . . tizenhatodmagával. (Kolozsvár városi ó-levéltárában.)

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1595 jan. 31.] 71. írat 113

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altri del regno che hanno sapputo questo intento, dicono apertamente, che se Sua St a non vole perdere al principe, et a loro come veramente sanno, che non vole, non se deba trattare questo.

Se ne lament' ancho Su' Altezza grandissimamente de 1' ingiurie che il Sr e cardinale Ii ha fatto, il che si vede piü chiaro de la copia che mando de la oratione del Sr e cardinale abanti il re; la quale io mai habebo visto sin a la venuta de questi Sr i ambasciatori, i quali me la portorono, restando a quello che me dicono, un' altra copia apresso Su' Altezza.

Non ho potuto legerla senza stupor, vedendo, che io mai cognove tale cose nel principe, mentre che io li ho assistito, et dopo che io son da un anno in qua in questi viagghi, me sono informato et trovo non essere chusi.

5. Al Sr e Genga mando la copia de quello che promette il Turco a Su' Altezza, la quale tutto lo spreza, ma con questo se ne sdegna piü il Turco per venire a danni de Su' Altezza, et essendo che il Turco ha lasciato in Ungria bon corpo de exercito in presidi, de li quali al primo tempo potranno in doe ghiorni ragonarse, bisognarä 1' accelerare, come V. S. Illma seribe, la venuta de soldati Italiani, il che prego piü et piü volte a N. Sr e per amore de Dio, ne Turca praeveniat.

6. A 28 di Genaro con 1' agiuto de Dio ne la congre-gatione instituita restassimo in tutto et per tutto di accordo con grandissimo contento de ambe parte et de tutta la corte;

le lettere hieri furono suseritte de le due parte;2 restando in questo accordo Su' Altezza liberó principe de tutte le sue provincie con titulo de Illm0, il quale vale titulo de Sermo de parte de quei altri inferiore al imperatore, piglara il imperio la protectione di Transylvania, et subito he Su' Altezza con tutti i successori creato principe ancho del imperio, restando

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2 Megerősíti ezt Giulio Guidi jelentése is (1595 januárius 31-ikéről) e szavakkal : Sabbato sera si concluse 1' accordo fra quel principe et Sua Maestä con sodisfatione d' una parte et dell' altra, et fino a qui non si é publicato fuori né é stato sottoscritto dalle parti per ancora, si come mi ha detto 51 nuntio, che subito me ne manderä copia. (Eredetije a firenzei állami Medici-levéltár 4352. kötegében.)

Carrillo levelezése és iratai. 8

í 14 72. írat [1595 febr. 7.

tutto lo stato iure hereditario per suoi descendenti maschi, contentandosene törne a la corona de Ungria cessante linea masculina. Sera ancho de Su' Altezza quello, che con le sue arme poträ piglare, ancorché se ne debba recognoscere feuda-tario de la corona, non in quello che possede giá, ma in acquirendis, se quelli erano prima de la corona. II matrirno-nio he in particulare promesso una figlola de Styrio,3 ove perció partiremo presto. He assignato un ducato a Su' Altezza, in caso che perdesse la Transylvania, et finalmente le con-ditione prima costá mandate sono accordate;4 cosa che me ne ha dato tant' allegrezza, che a poena potebo, né posso con-tenire le lagrime de giogia, vedendo il tutto finito, segondo il desiderio sancto de Sua Sta et V. S. Illma, a li quali Dio conserve con su santa gratia.

Di Praga, 31 di Genaro 1595.

Külczíme: AI Sr e [Cinthio] Aldobrandino [cardinale] Roma.

(Mindvégig ajátkezüleg írt eredetije a római vatikáni levéltár «Particolari»

IV. kötete 8. sz. a.)

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Prága, 1595 februárius 7.

Carrillo, Aldobrandini Cinzio b. államtitkárnak.

Per il corriero passato raguaglai a V. S. Illma et Rma il foelice accordo fatto con contento de ambe due parte, restaba solo che le lettere fussero sottoscritte et sigillate da Sua Maestá et da tutti quei, i quali erano de la congre-gatione instituita per il detto accordo, et giá sono sotto-scritte, credo che Mre nuntio manda la copia. Nientedimeno il Sr e ambasciatore non partirá prima de tre o quattro giorni a Graz, per essersi dato un memoriale a Sua Maestá ne la segonda audienza habuta il venere passato, al quale memo-riale expetiamo che hoghie se dará resposta, qual se

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3 Maria Christierna főherczegnő, II. Károly főherczeg leánya.

4 A 12 pontból álló nevezetes szerződés olvasható Bethlen Farkas erdélyi históriája III. k. 519—530. 1.

1595 febr. 12.] 73. írat 115

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dera. In quell' audienza il Sr e ambasciatore restő molto con-tento da Sua Maestá, la quale dieti ottime parole et feci grandissime promesse in maniera che me disse il Sre amba-sciatore non poterse desiderare piü, se il resto responder' a , le parole. A me ne la stessa audienza Sua Maestá monströ

non minore affetto per fare quel che bisogna. Sono quattro giorni che Sua Maestá expedi un corriero a Graz a la Serma

madre de la sposa, a ciö fusse avisata del trattato et de la venuta in quella corte del Sr e ambasciatore per celebrare li sponsalitii. Scrisse ancho Sua Maestá del stesso negotio al Sermo de Baviera che he il altro tutore; onde spero, che non saremo trattenuti in Graz, essendo molto necessario il ritorno del Illmo Bochkai in Transylvania.

Habiamo nova che il Turco senza volere expettare piü mande a Mustafa bassá con cinquanta mille soldati contro il Sermo di Transylvania, non potendo il Turco patir piü tanti damni, quanti le ha fatto Su' Altezza privandole de piü de un miglione di entrata et de ogni sorté et copia de vit-tuaglie; per la quale causa io ho piü sollicitato a Sua Maestá et a questi Sr i del conseglio, acciö subito se avieno li agiuti in Transylvania, come sono assegurato che subito se aviano in circa sei, o sette mille, sin tanto che se ragone tutto il exercito.

Per questa medema fine me ne ralegrará infinitamente che li soldati de Italia fussero hormai costi in ordine, imo etiam aviati, segondo il grandé bisogno, et me ne creda V. S.

lllma che si tardano, será con grandissimo danno de la chri-stianitá, perciő la supplico per amore de Dio, volere non indugiare in maniera alcuna piü essendo giä pi[u]tosto tempo di fare, che di consultare piü. La primavera he hormai quasi entrata et veramente il Turco uscirä prima che noi in cam-pagna. De la quale cosa V. S. Illma puö vedere quel che se poträ expettare. Se il Turco tornasi a guadagnare le due Valachie pigliate con tanto stento de Su' Altezza guai a tutta la christianitä. Onde dubebano tutti li agiuti conveneboli essere da tutti christiani giä mandati al pobero principe messo in tanto risico; et il quale expende liberalissimamente quanti quatrini ha per conservare a li christiani quelle provincie.

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116 73. írat [1595 febr. 12.

Onde se ancho quel agiuto de quatrini fusse prima gionto, habria habuta la commodita di fare piü soldato, ma spero ehe Sua S farä con la sua pietä rifare et supplire ogni cosa.

Per la stessa cagione he veramente tarda la venuta del Sr e Viceconte. Dio remedie ogni cosa; che con tutto ciö voglo sperare che con la sua misericordia ci agiutarä per le continue oratione de Sua Santitä.

La lettera infamissima et piena de bugie fatta in Polonia abanti il re dala persona conosciuta1 contra il Sermo prin-cipe, he comparsa in questa corte in tale maniera, che le copie sono communicate a tutti questi Sri et si crede essere mandata in questa occasione per impedire il trattato. Dio li perdone. Ogni cosa sa questo Sr e ambasciatore, et chusi non la poträ ignorare Su' Altezza, et io per il mio obligo ho detto a questi Sr i essere veramente tutto falso, essendo da me molto piü, che da lui cognosciuta la vita del principe, al quale so certo che quando cominciai questi viagghie da un anno in qua, lassai incorrupto in cosa di donne, né he pos-sibile che in tanto poco tempo de la mia absentia, se ne habessi tanto mutató, o che questo lo habesse fatto ne la mia presenza tant' occultamente et sotto terra, che io non säpesse nulla, non potendose queste cose celare, principale-mente a me, che sempre ho habuto de li intimi che mai si partono del lato de Su' Altezza notte et giorno, i quali mi dabano conto minuto di ogni cosa. Me sono ancho qui

La lettera infamissima et piena de bugie fatta in Polonia abanti il re dala persona conosciuta1 contra il Sermo prin-cipe, he comparsa in questa corte in tale maniera, che le copie sono communicate a tutti questi Sri et si crede essere mandata in questa occasione per impedire il trattato. Dio li perdone. Ogni cosa sa questo Sr e ambasciatore, et chusi non la poträ ignorare Su' Altezza, et io per il mio obligo ho detto a questi Sr i essere veramente tutto falso, essendo da me molto piü, che da lui cognosciuta la vita del principe, al quale so certo che quando cominciai questi viagghie da un anno in qua, lassai incorrupto in cosa di donne, né he pos-sibile che in tanto poco tempo de la mia absentia, se ne habessi tanto mutató, o che questo lo habesse fatto ne la mia presenza tant' occultamente et sotto terra, che io non säpesse nulla, non potendose queste cose celare, principale-mente a me, che sempre ho habuto de li intimi che mai si partono del lato de Su' Altezza notte et giorno, i quali mi dabano conto minuto di ogni cosa. Me sono ancho qui

In document P. ALFONSI CARRILLII S. J. (Pldal 159-200)