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DEL COMMENTARIO DI TRANSILVANIA LIBRO SECONDO

In document TRANSILVANIA ANTONII POSSEVINI (Pldal 73-81)

CAPO I.

Particolare descrittione delle regioni o contadi et delle sedi, nelle quali è divisa la Transilvania.

DENTRO del giro di que' monti, i quali circondano (si come dissi) la Transilvania, sono sette contadi o provincie ; i nomi de' quali sono il Kolosiese, il Tordese, il Dobocese, il Szolnocese interiore, il Küküllöiese, l'Albese, l'Huniadese. Di fuori della Transilvania sono cinque. Que! di Bihor, il Szol­

nocese mezzano, il Krasznese et Máramaros, quel di Zaránd et il banato Severeniese. È poi il contado di Fogaras a parte, il quale, se bene è in Transilvania, none però del tutto incorporato in quel principato. Era anco il contado di Szatmár et Németi, già innanti alquanti anni ; in luogo del quale è per darsi dall' imperatore Nagybánya, con altre terre et ville al re di Polonia, et alla sua casata de' Báthory.

Due vescovati in tutti questi contadi erano; l'uno chiamato Transilvaniese, la cui sede era in Alba Giulia, l'altro in Varadino.

Tre sorti di nationi habitavano, et habitano la Transilvania. Gli Ungheri, i quali propriamente sono fuori di Transilvania: benché anco già sono misti dentro coi Daci, de' quali però è una medesima lingua. I Valachi, che non hanno certa sede. I Sassoni, i quali hanno sette città ; onde chiamano in loro lingua la Transilvania Siebenbür­

gen. Le leggi erano, quali sono in Ungheria, eccetto pochissime cose mutate ; ma quelle de' Sassoni havevano, et hanno altro modo di governo. Di queste dunque parleremo distintamente, come di membra ossai principali di quel principato

CAPO 2.

Città Sassoniche et loro pertinenze in Transilvania.

N

ARRAN O , che di Sassonia molti furono relegati nelle conti ade di Transilvania, a' tempi di Carlo Magno, per la ribellione loro; et perciochè resistevano alla conversione christiana, et però vogliono, ch'indi havessero origine le loro città in quella pro­

vincia. Ma perciochè nè la lingua loro hoggidì ritiene del Sassonico, anzi mostra accostarsi più a quel tratto, il quale vicino a Colonia discende verso la Svevia; però credesi ch'altri popoli fossero, i quali venissero, et dappoi restassero in Transilvania, per ragione de' matrimcnii de i re colle regine di Ungheria, delle quali alcune erano della natione Germanica, et per aiutar' il christianesimo, il quale all'hora boriva in Germania, nelle guerre, le quali avvenivano contra diversi popoli, et massime contra barbari. Or sette sono le città Sassoniche: Cibinio, Brassovia o Corona, Bistricia, Segesvár, Meggyes, Zabeso o vero Szászsebes, Kolozsvár o Claudiopoli.

CiBinio è così nominata da un fiume vicino, la quale i Germani nominano Hermannstadt, cioè città di Hermanno, suo primo fabbri­

catore ; a cui riferiscono essere stata maritata una sorella, o parente di Stefano re santo/ essendo egli venuto da Norimbergo, dove un suo fratello era in quei tempi principale signore. Questa è la metropoli di tutte le città Sassoniche, di giro di due miglia, posta in pianura et cinta di doppie mura; et oltre ciò assai forte pel sito, havendo profunde fossa, et quasi d'ogni intorno molte spatiose piscine, le quali rendono difficile l'accesso a chi volesse avvicinatesi, o accam­

parsi intorno. Questi ultimi anni parimente è stata aumentata di un grande baloardo, il quale fa mostra di una buona cittadella.

Ha però tutta la città più del rotundo, che di altra figura; et in lei le case tutte sono di mura, et bene edificate. Et nella parochia cat­

tedrale, innanti che gli heretici alienassero gli animi dal culto divino, et usurpassero a se i beni della chiesa cattolica, erano un proposito, il quale usava la mitra a guisa di vescovo, et ventiquattro sacerdoti i quali servivano ad altrettanti altari. Scorre per la città un pia­

cevole ruscello; la quale senza patire quasi mai carestia, ha molte ottime conserve di grano / quale dal tempo non sente lesione alcuna, et alcuni molini talmente fabbricati, che da nemici non possono in nissun modo essere impediti o distrutti. Quivi anco è

* Quésto non é vero. * Qui sta un i/, superfluo.

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la zecca dell'oro et dell'argento, dove si stampano i ducati Ungheri, di prezzo di tredici giuli et mezzo o circa l'uno, dell'oro che nella Transilvania ordinariamente si cava, et gli Ungherini, piccola moneta di argento, dei quali ogni cento fanno un tallero di Germania, ch'essi chiamano fiorino. Si governa con magistrato prudentemente, et ha dieciotto villaggi regii tributarii, et ha la sua camera; la quale tiene i conti et gli ordini suoi, et di tutte l'altre città confe­

derate. Da questa città poi, lungi una lega, sono le minere del sale

Cibinio.

in una terra, la quale si chiama Vizakna, ch'essi in Tedesco chia­

mano Salzburg; et altre in un'altra terra, detta Dees, onde si rac­

colgono buone rendite. Di ogni intorno poi sono situate diverse terre o villaggi, così grandi et tanto habitati, et col contorno così bene cultivato et fertile, ch'io veramente mi maravigliai; et ivi non mancano parochie, le quali rendevano altre volte al curato catto­

lico, et hora rendono a' falsi predicanti, senza gli altri frutti della terra, dugento et più botti di vino per ciascuna. Un miglio pari­

mente verso il mezzogiorno è la terra di Helta, non molto grande ; però celebre, non tanto per un castello munito, quanto perchè quivi si fanno le falci da mietere, la onde i contadini spesso vi concorrono in buon numero. Con spatio quasi pari, poco di sotto Helta, è il

monte di San Michele, nella cui cima è un castello di pietra quadrata assai ben fatto; nel quale, in tempo di guerra, gli habitat ori d i que' campi portano, et sicuramente conservano, le loro cose et persone.

Due leghe più lungi della città è quella terra, della quale feci di sopra mentioné, dove i Cibiniesi tengono la guardia ordinaria, et indi per una strettissima valle, accompagnata da altissimi monti può penetrarsi nella Valachia; scorrendo per mezzo di lei il fiume Aiuto, il quale non lungi da Nicopoli va a scaricarsi nell'Istro, o vogliamo dire Danubio. Cibinio poi, oltre l'havere sostenuto altre volte vittoriosamente gli assedii et assalti de* Turchi, non solo difese se stessa per sette anni, colle sole et proprie forze, ma anco diede Sassoni, cioè Germani, i quali diligentemente cultivano il terreno.

La città poi è quasi di forma quadrata, molto munita et ben fabbri­ già di pietà, hora di heresia. Quivi altre volte si attendeva diligente­

mente a' studii. Et vogliono, che doppo quella honorata libreria, la

Carta della Transilvania. (Dalla Cosmographia di Giovanni Honter ; Zürich, 1 5 5 2.)

palatino di Moldavia, il quale alla detta città era nimicissimo, fu cinta con essercito per espugnarla. Ma la lontananza de' monti, dove egli piantò l'artiglieria, faceva che, senza danno delle case, cadessero bacche le palle nella piazza; per il che se ne partì con perdita di riputatione, et di spese.

BiSTRiciA è la terza città delle Sassoniche, nominata da Ger­

mani Nösenstadt. Per lei passa un fiume del medesimo nome, il quale doppo due leghe sbocca nel Szamos, del quale ragionammo nel precedente libro. Essa è in una spatiosa valle, la quale da amen- due le parti ha colli pieni di vigne.

Kolozsvár.

SEGESWARiA, detta in Tedesco Schàsburg, è la quarta città;

la quale, da un colle dove è situata, stendendosi al basso, è bagnata da un bume, il quale scorre, non lungi da Alba Giulia, nel Marisio.

MEGGYES, da Germani chiamata Midwisch, posta nel centro di Transilvania, molto fertile, era prima terra; ma dappoi, cinta di mura, fu ridotta in forma di città. Questa è bagnata dal fiume Küküllö maggiore, il quale nei monti di Csik ha la sua origine, et in se ricevendo Küküllö minore, non lungi da Balàzsfalva, poco di sotto Csombord, et sotto Enyed, la quale è grossa terra con una rocca, lontana da Alba Giulia due leghe, cade nel fiume Marisio.

Lungi da Meggyes una lega è la rocca di Küküllövár, abundante di vini eccellenti, et dell'altre cose, le quali la natura somministra.

ZABESso o vero Szászsebes, detta da' Germani Mühlenbach, è da Alba Giulia lontana una lega, in una pianura, et valle cinta di

Capo 3. 49 Borberek, due terre di quella provincia.

KoLOzsvÀR, settima città delle Sassoniche, hora latinamente detta Claudiopoli, et da* Germani Klausenburg, è lontana da Alba Giuba sette buone leghe, cinta di

SEDE di Szászváros haveva undici ville reali. Et Szászváros è una terra detta da'Germani Broos, la quale verso Mezzo- giorno è lontana da Kenyir una lega, et situata presso il

La sede Schenkerstuhl haveva ventidue villaggi.

La sede Rupense n'haveva quindici.

Oltre queste sette sedi de* Sassoni, sono altre due separate, delle quali lacittà di Meggyesècapo, et questa haveva ventiquattro villaggi;

ma molti altri ne sono sparsi fra quelle sedi, i quali con altre possessio­

ni appartengono a* nobili, nè si numerano fra le sedi Sassoniche.

Or tutte queste sedi et città, essendo come confederate et quasi libere, dipendono in tal modo dal principe di Transilvania, che però esse si governano da se, con particolare magistrato. Et con

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tutto ciò fanno giuramento al principe ; il quale in ciascuna di loro tiene uno assessore o giudice, a suo nome. Dànno anco a' tempi di pace, per sostenere i presidii, et a' tempi di guerra quelle contri- butioni, le quali poi si diranno. Usano della lingua Germanica, se bene comunemente imparano l'Ungaresca. Non admettono Ungheri ad habitare nelle loro città, specialmente Cibinio et Corona. Et in somma hanno le cose loro assai ordinate, et sono potenti : se loro non mancasse il principale, il che è la vera religione cattolica.

C A P O 4.

Cose et pertinenze ecclesiastiche, le quali principalmente erano nelle dette sedi.

E

RANO otto principali capitoli parochiali, i quali anchora hoggidì chiamano La universita; onde, considerati i beni tempói ali, i quali pel culto divino havevano, potrà poi meglio comprendersi, quanto pochi anni innanti era ordinata la Transilvania, et quanta o ruina habbia portata con seco la divi­

sione et Theresia, o ristoro potrà apportare la religione cattolica.

Il capitolo di Bistricia haveva, per conto delle pensioni delle tasse l'istessa città et 23 villaggi regii.

Il capitolo Reguense più di trenta villaggi.

Il capitolo Barcense* (conlacittà di Corona et)tredici villaggi regii.

Il capitolo Kisdense Segesburga, et quarantotto villaggi.

Il capitolo delle due sedi haveva la città di Meggyes, con trentasei villaggi.

Di due capitoli di Cibinio, l'uno haveva la città con ventitré villaggi ; l'altro, che si chiamava surrogativa, n'havevada ventidue.

Il capitolo di Sebes haveva Szászsebes, con diecisette villaggi.

C A P O 5.

DelFaltre città et luoghi di Transilvania.

LBA GIU LIA, città antica insino a' tempi nostri, fu residenza del vescovo di Transilvania, con molti altri castelli et perti­

nenze. Questa è in bellissimo sito, et hora pel principe, che coi suoi senatori et guardia vi risiede, è con alquanto splendore ; se bene non è molto popolata. Dall'Oriente ha il fiume Marisio ; dall' altra parte un piccolo fiume, nominato dagli Ungari Ompoly, il quale

* Oui erroneamente sta di nuovo : Reguense.

Capo 6. 5i scende da'gioghi di quella provincia; dall'Occidente ha una pianura amena insino al monte di San Michele ; dalla parte di Settentrione dura parimente la detta pianura: doppo la quale sono monti assai alti et difficili, dove si vede Abrugybánya, la quale era posseduta da un collegio de sacerdoti, a tempo di Giovanni Hunyadi, il quale loro la donò. Nè molto lungi era Zalatna, habitata da Valachi, la quale mostra essere stata maggiore, et per le minere dell'oro più frequente.

ToRDA è terra assai ampia. Ha un vecchio castello. Non è cinta di mura ; è lungi da Cibinio* dodici leghe, ma da Alba Giulia cinque o poco più. Quivi dunque è il prefetto delle camere del sale : con­

ciossia cosa che in Torda le minere così abondantemente sommi­

nistrano il sale, che verso Buda et Belgrado sempre se ne porta. Et perciochè è come in mezzo di Transilvania, spesso vi si fanno i comitii, o le diete della Transilvania. Ha nel resto campi molto fertili, et conseguentemente bestiami in molta copia.

CAPO 6.

In document TRANSILVANIA ANTONII POSSEVINI (Pldal 73-81)