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Maco. Spagnuol ladro

In document La cortigiana : commedia (Pldal 144-149)

M. Maco. In che modo? '

31. Maco. Spagnuol ladro

M. Andrea. Io son maestro Andrea che ho ammaz-zato quello che vi avea tolto la veste, e la ber-retta, e ve la riportava.

3i. Maco. Che maestro Andrea ? tu sei lo Spagnuolo, dammi la tua vita, e spacciali.

Valerio. Ah, ali, ah. Slate in cervello, rimettete la collera nel fodro.

SCENA XXII.

PESCATORE, ROSSO, PARABOLANO, VALERIO, ALVIGIA, C GIUDEO.

Pescatore. Fuggire mariuolo? tu ti credevi per esser di notte passeggiar sicuro, tu credevi farla a un Firentino, et andarne netto eh ?

Rosso. Io son caduto: voi m'avete coito in scambio.

Pescatore. T'ho pur giunto, per le mie lamprede, triidilor ghiottone.

Valerio. Il nostro Rosso...

i Parabolano. Tirali in dietro, non far, non fare, non I uccider la nostra Commedia.

ATTO QUINTO. 5 6 9

Pescatore. Lasciatemi scannare questo ladro, che mi ha giuntato di dieci lamprede sotto coperta d'esser lo spendilore del Papa, e per via di colui, che nii credea che fosse il maestro di casa, mi ha Tallo stare due ore a la colonna per ¡spiritato.

Parabolano.v Ah, ah, ah. Rosso galante.

Rosso. Signor mio, perdono, e non penitenzia, schiavo de la Signoria vostra, e di M. Valerio, e sappi quella che questo buono uomo ini ha collo in scambio.

Parabolano. Levati suso, ah, ah, ah.

Rosso. Il vostro diamante, e la vòstra collana P ha qui Alvigia.

Valerio. Ah, ah, ah. Voi traeste pure...

Aloigia. Io ve gli renderò, il Rosso ghiottone ini ha messo ne'salti.

Rosso. Anzi tu ribalda ci hai messo il Rosso, e te

ne vo' punire. , Parabolano. Indietro dico. Ah, ah, ah. Certo la scop-' /

pia, s'ella non finisce in Tragedia.

Giudeo. Il mio sajo, sta forte. A questa foggia si truffano i poveri ebrei : oimè le mie braccia. La corda in cambio del pagarmi. 0 Roma porca, le belle ragioni che tu li tieni. Ma il diavolo non vuole che comparisca il Messia, che forse forse .

ella non andria così. , Parabolano. Sta queto, Isac, o Jacob clic tu abbia}

nome. E non li paja poco a te, che sei di quelli]

che crocifissero Cristo, il rimanerti vivo.

Giudeo. Pazienza.

L ' A R E T I N O .

570 l a c o r t i g i a n a .

SCENA XXIII.

PARABOLANO, S . JIACO, ARCOLANO, TOGNA, ALVIGIA, VALERIO, M. ANDREA, ROSSO, PESCATORE, C GIUDEO.

Parabolano. Fatevi innanzi tulli, io parlerò prima a voi messer Maco.

31. Maco. E onesto perchè son cortigiano, sono.

Parabolano. Ah, ah, ah. Voi farete pace .quLi'Qjj maestro Andrea, o Spagnuolo che lo crediale; sci tenete maestro Andrea, farete seco pace per avervi disfallo, e poi rifatto, et ancora perchè 1' accoc-eheria a suo padre, se suo padre volesse farsi

| cortigiano' ne la maniera che dite el/egli ha fatto voi; e j c _ T a v e t e per IspagnuolO, late pur seco pace, e la cagione, per là "quale gli dovete

per-donare, vi dirò un'altra volta. . M7 Macò. "la fo pace.

Parabolano. Dagli le veste e la berretta, maestro Andrea. '

3f. Andrea. Servider de la Signoria vostra.

M. Maco. Buon fratello.

Parabolano. Tu fornajo ripigliali la lua.inogIic7.per ' buona,(e per bella;'perchè le^moglLd'ggg^idì^oii tenute pjù_caslYquando, elle son puttane. E c h i là credè aver migliore l'ha' più trista.

Arcolano. Farò tanto quanto vostra Signoria ini consiglia. '

Valerio. 'E ' tir sàvio.

j Parabolano. Io perdono a le, Alvigìa, perchè non . ti dovea credere, e per aver fatto ciò che

s'ap-1 pavticr.e a la tua professione.

a t t o q u i n t o. 571G7 Alv/gia.ìAo vc'l ineriti.

Valerio. Ah, ah. .

Parabolano. Perdono anche a te, Rosso, perchè tu sei Greco, ct.hòiTatto tratto 'da_Greco „.'e.'.con astuzia di Greco. È tu Valerio, contentali di ri-coriciliàrii" con il Rosso, perché gli ho perdonalo io, e per avere avuto ingegno di menarmi per il naso nel modo, ch'io li conterò poi.

Valerio. Io son tutto suo.

Rosso. Sapete, messer Valerio, che '1 Rosso si l'aria squartar per voi?

Valerio.. Ah, ah, ah.

Pescatore. Et io dove rimango senza. danari de le mie lamprede?

Parabolano. Tu Pescatore, perdona al Rosso per esser tu Firentino sì da poco, che ti sei lascialo Iruffare come dici; e vieni con questo Giudeo bestia, che Valerio li, soddisfarà, et a lui farà

rendere, o pagar i! sajo. . Pescatore. Gian mercè a la Signoria vostra.

Giudeo. Servidor di quella.

Pescatore. Perdono al Rosso, ma non a quei preti tradii ori che m'hanno pelalo.

Parabolano. Fa' (u circa i Preli che ti scardassare il giubbone a la colonna. Ora tu Valerio, am-mettendomi ogni scusa, perdonami di quello clic dianzi mi li fece fare, e dire insania amorosa; et anco perchè non c poco che un mio pari con-fessi ad nn suo minore aver mal fallo. Ora, For-najo da bene, chi. ha le corna sotto i piedi, c non se le melle in capo, è una bestia. · Arcolano. Diavol' è.

j Parabolano. Cerio. Perchè le corna sono antiche, e

O / 2 LA CORTIGIANA. .

vennero di sopra, c credo che Domencddio le po-i nesse a Mopo-isù dpo-i sua mano, c cospo-i a la Luna, e j per averle l'uno c l'altra, non son perciò quello

! che pare essere a le, anzi la Luna con le torna onora il cielo, e Moisè il testamento vecchio.

Arcolano. Datemi pure ad intendere che 'l mai ini sia sano.

Parabolano. Come? lutte_je_ cose buone hanno, le oqmmJLJmoi, le lumache, e che li pure de gli Aheqrni? che il corno (oro vale un mondo, e son conila veleno: e clic credi tu che vaglia il corno d' uno uomo quando quello d' un animale i vai tanto, et ha tanta virtù? ie corna degli

uo-mini che sono conila la povertà, eie. E molli Signori le portano per arme, .

Arco/ano. Sia come si voglia, che così come mi vedete n ' h o inesse la mia parte a-persona che no '1 credereste. mai ; busta egli è ciò ciie vi

"dico. ' Parabolano'. Or su dunque, Monna schifa il poco,

hasciale il vostro marito.

Arcolano. Lasciatemi su.

Togna. Falli in costà, fradiciume, non mi toccare.

Arcolano. Ahi crudelacciu, perchè m' hai tu tra-dito? - ·

Togna. Che vuoi ch'io..fàccia, di' quel clic ini avan-za, che io lo gitti a i porci? ~

Valerio. Ella ha ragione, ah, ali, uh,

Aleigia, Signore, perchè sete sì gentil coselta, voglio darvi .altro che Livia, che tolto via quel suo poco di viso, non è punto comparisccvoh·.

Parabolano. Tu non mi corrai più per Dio, Ali, ah, ah. Anco le basta t'animo di farmene

In document La cortigiana : commedia (Pldal 144-149)