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Hajnalka Kuffart I libri contabili di Esztergom conservati a Modena e la corte arcivescovile di Esztergom Relatore: dr. Kornél Szovák DSc 2018 Università Cattolica Péter Pázmány Facoltà di Lettere e Scienze Sociali

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Academic year: 2022

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Università Cattolica Péter Pázmány Facoltà di Lettere e Scienze Sociali

Scuola di Dottorato in Scienze Storiche Direttore : dr. Sándor Őze DSc Seminario di Storia della Chiesa Direttore del Seminario : dr. Kornél Szovák DSc

Hajnalka Kuffart

I libri contabili di Esztergom conservati a Modena e la corte arcivescovile di Esztergom

Sommario della tesi di dottorato (PhD)

Relatore: dr. Kornél Szovák DSc

2018

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2 I. Antefatti della ricerca e obiettivi

I documenti di Ippolito I d’Este arcivescovo di Esztergom (1486–1497) e vescovo di Eger (1497–1520) relativi all’Ungheria furono scoperti dal barone Albert Nyáry durante il suo soggiorno in Italia dovuto all’emigrazione dopo la guerra austro-ungarica del 1848–1849. In seguito alla riconciliazione le ricerche storiografiche presero slancio e tra i suoi primi obiettivi fu anche la copiatura delle fonti ritrovate a Modena, l’elaborazione del loro contenuto e la presentazione al pubblico ungherese.

I lavori tuttavia furono interrotti a causa della Prima Guerra mondiale.

La maggior parte dei documenti modenesi sono costituiti da libri contabili: la parte relativa ad Esztergom è stata indagata da Erik Fügedi con i metodi della storia dell’economia, mentre l’edizione del testo integrale dei sette libri riguardanti Eger è stata pubblicata grazie a Péter E. Kovács. Il Dipartimento d’Italianistica dell’Università Cattolica Péter Pázmány effettua ricerche in archivi e biblioteche italiani raccogliendo le fonti riguardanti la storia medievale ungherese. Grazie a questi studi nell’Archivio di Stato di Modena sono stati ritrovati ulteriori libri contabili relativi ad Esztergom precedentemente sconosciuti agli storici ungheresi. I libri pertinenti alla storia ungherese si inseriscono in un corpo più ampio, tra i 153 libri contabili dell’eredità del cardinale Ippolito, di cui 33 riguardano più strettamente l’economia dell’arcivescovato di Esztergom.

L’obiettivo primario della mia tesi era esaminare questi trentatré volumi, trattare dettagliatamente dei riferimenti in essi contenuti, illustrare l’elaborazione critica del testo più adatta, insomma presentare un metodo che aiuti i ricercatori delle varie discipline (storiografia, archeologia, storia dell’arte, storia dell’architettura, storia della medicina ecc.) ad orientarsi

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nella selva dei conti. Il quadro temporale della dissertazione coincide quindi con l’arcivescovato di Ippolito (1486–1497), fino all’avvenuto scambio della sede arcivescovile con quella vescovile di Eger in accordo con il vescovo Tamás Bakóc (aprile 1498). Nella storia dell’Ungheria è nei libri contabili di Ippolito che fu usata per la prima volta la partita doppia.

In base alla struttura applicata dai ragionieri italiani che constava di elementi ferraresi e ungheresi, si può esplorare l’ampia amministrazione dell’arcivescovato di Esztergom dell’epoca. Una serie di aspetti postivi è alla base della nostra ricerca: la nomina del settenne Ippolito a capo della chiesa ungherese; il traferimento per circa dieci anni dell’amministrazione ferrarese a Esztergom; e il fatto che la maggior parte dei documenti sia stata rispedita in Italia, dove si conserva ancora oggi.

II. La metodologia perseguita

La mia ricerca mirava all’esplorazione e presentazione delle fonti, e alla comprensione del sistema contabile. Per conseguenza i miei metodi constavano soprattutto degli strumenti della filologia, della paleografia, della codicologia, nonché della critica delle fonti e del testo. La specificità dei libri contabili in questione è la struttura dei riferimenti applicata dal ragioniere Piero Pincharo di Parma che rende un’unità organica la maggior parte dei volumi e ci permette di identificare i registri una volta esistenti ma oggi latenti, e di ricostruire alcuni elementi del loro contenuto. Sebbene i registri siano per più aspetti molto simili, gli strumenti utilizzati nei singoli generi siano ben riconoscibili e siano tracciabili motivi generali, si può dire che ogni singolo volume esige una interpretazione specifica, proprio perché segue sempre una logica pertinente alle circostanze attuali.

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Nella tesi ho cercato di esplorare tutto ciò. Il gran numero delle lettere private e delle relazioni degli italiani che servivano ad Esztergom in quel periodo e che si sono conservati, ci dà la possibilità di fare ulteriori confronti, secondo cui le singole partite diventano collocabili in un contesto storico più esteso.

Ho pure svolto indagini tipicamente archivistiche preparando le concordanze tra i volumi originali, le copie, i microfilm e le edizioni testuali, dal confronto delle quali ho potuto indicare gli errori contenuti nei sussidi archivistici. Nel presentare le varietà delle relazioni personali nella corte ho adoperato gli strumenti dell’arcontologia, della prosopografia, delle ricerche della vita quotidiana e della cultura materiale.

Per quanto riguarda il campo dei termini economici ho ritenuto punto di partenza il fondamentale saggio di Erik Fügedi sulle finanze dell’arcivescovato di Esztergom. Nella presente tesi non avevo tuttavia l’obbligo di ampliare le ricerche di Fügedi con i registri ultimamente ritrovati, bensì di interpretare le fonti, renderle comprensibili e fruibili, quale base del passo successivo, che può e deve essere l’analisi dagli aspetti economici e sociali. Perciò era indispensabile prima fare il lavoro particolareggiato: comprendere i registri; chiarire gli elementi del sistema;

valutare per quali temi storici offrano materiali questi registri; cosa mettano in evidenza il confronto dei diversi elementi contabili e come sia applicabile il sistema delle interrelazioni menzionato anche da Fügedi. La dissertazione vuole essere sostegno e guida alle ricerche future delle scienze storiografice e delle altre discipline. Con la presentazione delle fonti ho cercato di passare in rassegna le risorse nascoste nei libri contabili.

Inoltre, con la descrizione minuziosa del sistema di riferimenti contabili

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applicato da Pincharo nei suoi libri mastri volevo dare una guida ai futuri utenti di queste fonti.

III. I nuovi risultati

Ho iniziato l’analisi dei trentatré registri di Esztergom partendo dall’intero corpus dei libri contabili del cardinale Ippolito, che sono 153 in totale. Ho ritenuto importante delineare i fondamenti più importanti dell’amministrazione degli Estensi filtrando gli elementi tecnici reperibili anche nella pratica di Esztergom. Durante il confronto mi sono servita dei lavori di Pietro Sitta, Guido Guerzoni e Thomas J. Thuoy. Sono riuscita ad identificare più elementi tecnici della contabilità che si usavano in Esztergom alla maniera ferrarese (ad es. libro di guardaroba, giornale, mandati) o in modo deducibile dalla pratica ferrarese ma applicato alle condizioni locali (ad es. libro di entrate, libro di uscite, libro dei salariati, memoriale). Tuttavia nel caso di Esztergom possiamo parlare di un unico sviluppo contabile, poiché gli ufficiali ferraresi adattavano i vari elementi dell’ordine amministrativo portati da Ferrara alle condizioni ungheresi.

Nella seconda parte, che costituisce il cardine della tesi, ho presentato tutti i libri contabili riguardanti Esztergom raggruppandoli a seconda dell’autore. Ho descritto il loro stato fisico, ho dettagliato il loro contenuto e ho presentato la carriera degli autori. Il mio filo conduttore era innanzitutto l’attività del ragioniere Piero Pincharo de Parma quale redattore di mastri. Inoltre ho illustrato anche i registri redatti dagli altri ufficiali che furono predecessori (il ragioniere Lorenzo Theodato d’Aversa) o fonti (i provveditori István Battyányi, il canonico Jakab e Bernardino Monello, inoltre Bernát Tomori, il fattore di Pozsony) di Pincharo; ma

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anche di coloro che accanto a lui lavorarono (come il guardarobiere Ludovico di Orlando) o che ne proseguirono l’opera (come i governatori Donato Marinelli d’Arezzo e Tommaso Amadeo). Per illustrare il primo grado del sistema gerarchico dei riferimenti applicato da Pincharo ho trascritto due registri del provveditore Battyányi (il registro del pisetum e il libro della cucina ritrovato di recente), nell’apparato del quale ho indicato ogni singola voce corrispondente nel mastro. Nella descrizione dei registri ho raccolto le mie osservazioni che possono essere punti di riferimento per ulteriori ricerche. Ritengo di per sé l’Inventario di Pincharo una fonte eccezionale che il ragioniere ha curato correntemente durante dieci anni (1487–1498) e in cui troviamo elenchi di strumenti, verbali delle sostituzioni di alcuni ufficiali, munizioni di castelli, patrimonio del tesoro e della guardaroba, inventario ereditale ecc. Credo che la pubblicazione quanto prima dell’Inventario sia un obiettivo alquanto importante.

Sulla base dei risultati ottenuti dallo studio della contabilità, nell’ultima parte della tesi ho seguito cronologicamente la vita della corte arcivescovile durante i dieci anni. A seconda degli eventi più importanti, l’ho divisa in cinque capitoli: dalla nomina di Ippolito arcivescovo all’arrivo ad Esztergom (1486–1487); l’ordinamento e i rapporti personali durante i primi anni (1487–1490); gli avvenimenti circa la morte di Mattia Corvino (1490); dal trasferimento della regina Beatrice d’Aragona ad Esztergom fino al primo viaggio di Ippolito in Italia (1490–1494); e gli ultimi anni prima dello scambio della sede arcivescovile con Tamás Bakóc (1494–

1498).

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7 IV. Attività scientifica sul tema

Pubblicazioni:

Piero Pincharo de Parma, un ragioniere italiano in suolo ungherese.

«Verbum. Analecta Neolatina», (XIII/2) 2012, 504–512.

I libri contabili di Ippolito I d’Este, cardinale di Esztergom. Materiali per l’edizione critica. In: Esercizi di filologia, a cura di Armando Nuzzo, Budapest, 2013, 87-154.

Az esztergomi Hippolit-kódexek könyvelési rendszere: az itáliai kettős könyvelés egy sajátos formája magyar földön. Megjegyzések Piero Pincharo de Parma főkönyvi struktúrájához. In: Micae Mediaevales IV.: Fiatal történészek dolgozatai a középkori Magyarországról és Európáról, a cura di Judit Gál, István Kádas, Márton Rózsa, Eszter Tarján. Budapest, ELTE BTK Történelemtudományi Doktori Iskola, 2015, 175–185.

Bevezetés Estei Hippolit számadáskönyveihez, in: Vestigia. Mohács előtti magyar források olasz könyvtárakban, a cura di György Domokos, Norbert Mátyus, Armando Nuzzo, Piliscsaba, 2015, 47-82.

Introduzione ai libri contabili di Ippolito I d’Este esaminati dal punto di vista ungherese, in: «Quaderni Estensi», 6 (2014), 201-226.

Az esztergomi érsek pisetum-jövedelme Battyányi István udvarbíró idején, in: Veretek, utak, katonák. Gazdaságtörténeti tanulmányok a magyar középkorról, a cura di István Kádas, Renáta Skorka. Budapest, 2018, (in corso di stampa)

Relazioni a convegni:

Piero Pincharo de Parma, egy olasz számvevőtiszt magyar földön. III.

Romanisztikai Doktorandusz Konferencia PPKE BTK, Budapest, 19 ottobre 2012.

Camera ducale Estense e contabilità della corte di Esztergom nei tempi di Ippolito I d’Este: due pratiche a confronto, Conferenza per dottorandi in omaggio a Gábor Hajnóczi, Piliscsaba, 8 novembre 2013.

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Fonti e interpretazioni, Byzance et l’Occident, Studia Byzantino- Occidentalia, Convegno internazionale del Collegio József Eötvös, Budapest, 26 novembre 2013.

Libri contabili nella banca dati Infocus, Convegno del progetto OTKA 81430 (Fondi di ricerca dello Stato Ungherese) presso il Dipartimento d’Italianistica Péter Pázmány PPKE BTK, Budapest, 30 settembre 2014.

I libri contabili di Ippolito I d'Este, arcivescovo di Esztergom (1487- 1497), Seminario per dottorandi degli studi romanistici presso l’Università di Lubiana, Lubiana, 11 novembre 2014.

Dokumentumok az esztergomi érsekségről. Estei Hippolit idejéből:

számadáskönyvek és diplomáciai levelek a XV-XVI. század fordulóján, coautore György Domokos, Esztergom, 7 maggio 2015.

Il sistema amministrativo di Ferrara applicato in Esztergom, Convegno Vestigia-„Strigonia Grande”, Piliscsaba, 20 aprile 2018.

A Vestigia kutatás keretében napvilágot látott esztergomi források, coautore György Domokos, Convegno Vestigia-„Strigonia Grande”, Esztergom, 21 aprile 2018.

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